mercoledì 23 marzo 2016
Programma Agricoltura Ambiente
Agricoltura e Ambiente
Introduzione
Alatri, come la maggior parte dei comuni ciociari, non ha avuto mai una politica agro ambientale atta a valorizzare e a difendere il proprio territorio. Non ha mai avuto una politica che sia stata in grado di far diventare il territorio fonte di guadagno per la collettività e nello stesso tempo tutela del suolo e degli ambienti naturali e rurali.
La superficie comunale è di 97,23 kmq, ha una densità abitativa di oltre 300 abitanti per kmq. A causa di una carenza di un piano regolatore che definisse la gestione razionale del suolo comunale, negli ultimi 60 anni c'è stato un sviluppo urbano a macchia di leopardo determinando una distruzione del territorio dal punto di vista paesaggistico, ambientale e rurale, compromettendo seriamente alcuni equilibri tra l'azione umana e quello di madre terra; tutto questo associato anche agli enormi costi di urbanizzazione degli ambienti rurali. Tuttavia la conformazione orografica comunale si presta ancora a progetti di recupero di aree a vocazione agricola, sia demaniali che private. I progetti realizzabili sul nostro territorio potrebbero attraverso una programmazione seria e atta a valorizzarne il territorio, incentivare lo sviluppo dell'agricoltura sociale e di un' imprenditoria giovanile nuova nel settore agro-ambientale, forestale e turistico attraverso una pianificazione strutturale programmata dal comune. La coltura maggiormente coltivata sul nostro territorio, come sappiamo, è l'olivo. Esistono vaste aree olivate lasciate ormai abbandonate, soprattutto quelle di proprietà comunale che potrebbero insieme all'olivicoltura privata aprire una strada per produrre olio di qualità per arrivare a marchi di Valorizzazione; ci sono vaste aree boschive che potrebbero essere trasformate in boschi cedui e aree boschive che potrebbero essere valorizzate dal punto di vista ambientale e naturale; in più abbiamo un' ampia area pianeggiante dove si potrebbe incentivare la coltivazione di alcune colture innovative, o colture cerealicole e ortaggi con metodi biologici e sostenibili creando filiere autonome e sviluppando nicchie di mercato sul nostro territorio, oltre a potenziare la pastorizia locale e la produzione di prodotti agricoli tipici a chilometro zero. Tutto questo potrebbe portare alla nostra città posti di lavoro nuovi ed innovativi che oltre a creare un beneficio sul territorio dal punto di vista occupazionale porterebbe anche a uno sviluppo sostenibile della nostra comunità.
Per quanto riguarda l'ambiente una politica ambientale seria deve essere basata sulla difesa del territorio e del suolo. Il suolo è un bene non riproducibile quindi va difeso per garantire la sopravvivenza delle nuove generazioni attraverso:
- difesa e trasformazione di alcune aree marginali naturali in aree protette;
- gestione delle aree verdi pubbliche;
- difesa degli alberi secolari;
- censimento di tutto il patrimonio arboreo ornamentale pubblico (parchi e giardini) e di tutte le aree verdi naturali presenti su tutto il territorio;
- realizzare una mappa di tutte le proprietà demaniali agrarie e immobiliari del comune;
- inserire nell'organigramma del comune figure tecniche specifiche per la tutela e sviluppo dell'ambiente e dell'agricoltura.
- istituire un assessorato all'agricoltura e all'ambiente o relativa delega introducendo nel relativo bilancio preventivo specifica quota per quanto riguarda le attività agro-ambientali e gestione del verde pubblico.
sostegno alla proposta di legge regionale numero 207 del 28 ottobre 2014 concernente l'istituzione del parco naturale Regionale dei monti Ernici.
AGRICOLTURA
Per quanto riguarda l'agricoltura, divideremo l'argomento in quattro settori d'intervento che corrispondono grosso modo alle filiere stesse, che sono:
Filiera olivicola
Filiera boschiva
Filiera zootecnica
Orticola cerealicola
Filiera olivicola
Alatri è un comune che si estende su una superficie di circa 97 Kmq, con una SAU (superficie agraria utilizzabile ) di 3.195 Ha (ettari) ed una superficie olivetata di circa 1.469 Ha (46%).
Secondo un analisi di produzione (dati ARSIAL) che è stata effettuata sulla base di quantità medie in olive ed olio ottenute nel quinquennio (1996-2000) che viene a bilanciare le annate di alta e bassa produzione si può stimare un patrimonio olivicolo comunale vicino alle 200.000 piante
Salvaguardare e potenziare il comparto olivicolo può rappresentare una valida strategia nella politica di sviluppo del territorio, specie nelle aree collinari del comune di Alatri, dove l’olivicoltura rappresenta in molti casi l’unica alternativa alla coltivazione agraria. Risulta dunque necessario individuare idonei modelli di sviluppo compatibili con il sistema imprenditoriale locale, allo scopo di riportare dei miglioramenti lungo i diversi livelli della filiera olivicola, ponendo particolare attenzione non solo alla fase di produzione e trasformazione ma anche alle fasi di distribuzione e di commercializzazione del prodotto, favorendo la filiera corta.
Come è stato detto nell'introduzione il primo step da fare è l'Istituzione di un Assessorato all'agricoltura e all'ambiente
L'ente comunale attraverso il proprio assessorato o delega si deve far promotore, sostenitore e divulgatore delle seguenti azioni:
favorire l'associazionismo tra gli olivicoltori;
favorire l'associazionismo tra gli addetti alla trasformazione (frantoiani);
3) sviluppare un disciplinare di coltivazione dell'olivo che venga rispettato da tutti gli olivicoltori che aderiranno al progetto allo scopo di migliorare e standardizzare la qualità del prodotto; nello stesso tempo sviluppare un disciplinare di trasformazione delle olive in olio extravergine d'oliva che dovrà essere rispettato da tutti i frantoiani che aderiranno al progetto;
4) creazione di un marchio di qualità che vada a tutelare e a valorizzare l'olio extra vergine d'oliva del comune di Alatri; creare accordi commerciali con la piccola e media distribuzione sul territorio allo scopo di favorire la commercializzazione dell'olio extravergine di oliva alatrense a km Zero;
5) mappatura di tutte le superfici olivate del comune Alatri, sia private che demaniali allo scopo di poter stimare il patrimonio olivicolo comunale e quantificare la potenzialità produttiva, favorendo anche l'impianto di nuovi oliveti con varietà locali;
6) favorire la realizzazione di progetti collettivi in sede all'associazionismo, con la richiesta di fondi europei erogabili con il PSR;
7) stimolare i giovani a sviluppare nuove idee di imprenditorialità nel settore agricolo attraverso uno sportello agro - informa;
8) aprire un canale di collaborazione diretta con i vari enti pubblici e privati e con le università impegnate nella ricerca e nell'innovazione nel settore olivicolo, con l'idea di creare sul nostro territorio un centro di ricerca e conservazione del germoplasma olivicolo locale.
L'assessorato all'agricoltura e all' ambiente o delega del comune di Alatri si dovrà inoltre fare carico delle seguenti iniziative:
- assistenza tecnica gratuita per i primi anni a tutti gli olivicoltori che entreranno a far parte del progetto allo scopo di favorire il rispetto del disciplinare di produzione;
- allo scopo di recuperare superfici agrarie non utilizzate ed abbandonate si deve favorire la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con la reintroduzione delle nostre varietà autoctone in collaborazione con l'azienda dimostrativa di Montopoli di Sabina ARSIAL, con l'Istituto sperimentale per l'olivicoltura sezione di Spoleto e con la facoltà di agraria dell'Università degli studi della Tuscia di Viterbo;
- formazione tecnica di tutti gli operatori agricoli che operano nel settore;
- affidare a giovani imprenditori suoli demaniali agricoli per sviluppare progetti condivisi con l'ente comunale allo scopo di creare occupazione.
A tale scopo, secondo un censimento ARSIAL risultano le seguenti superfici comunali:
Superficie olivetata di proprietà del comune di Alatri
Zootecnia, pastorizia, piccoli e medi allevatori
- rilancio della zootecnia marginale;
- premi PAC 2016;
- razionalizzazione dei pascoli pedomontani;
sviluppare l'associazionismo e consorziare i piccoli allevatori presenti sul territorio per sviluppare l'auto consumo e l'autoproduzione, potenziando la tipicità dei prodotti zootecnici;
Studiare un disciplinare per un allevamento sostenibile e che favorisca la tipicità e la genuinità dei prodotti zootecnici locali;
- contattare gli allevatori e le associazioni di categoria presenti sul territorio per elaborare con loro un piano di lavoro.
Selvicoltura
stima delle risorse boschive, di proprietà comunali, sotto i 900 s.l.m, utilizzabili come boschi cedui;
Elaborare un piano di assestamento forestale (pubblico e privato) comunale
Stimolare il ripopolamento di aree marginali con essenze forestali allo scopo di favorire uno sviluppo sostenibile dell'industria del legno;
Creare un canale comunicativo e divulgativo tra tutti gli attori sul territorio che si occupano di gestione, difesa, controllo e sfruttamento economico delle aree boschive;
Sostenere e divulgare azioni collettive pubbliche e private attraverso un supporto tecnico, garantito dal comune;
Sostenere e incentivare giovani imprenditori locali ad occuparsi del settore forestale;
Sostenere e incentivare il controllo sul territorio sottoscrivendo protocolli d'intesa con i vari organi di controllo presenti sul territorio.
Filiera orticola cerialicola
Stimolare gli agricoltori a produrre con metodi naturali e biologici;
Stimolare gli agricoltori a reintrodurre varietà orticole e cerealicole antiche;
Creare dei mercatini in centro città di agricoltori locali che producono in modo sostenibile senza l'utilizzo di fitofarmaci e concimi di sintesi;
Sperimentare delle farine prodotte da varietà locali e stimolare la panificazione con farine rustiche locali;
Sperimentare la coltivazione della canapa sativa per uso farmaceutico e industriale;
Stipulare convenzioni e collaborazioni con Istituti e scuole che si occupano di sperimentazione e di campo catalogo delle varietà antiche atte alla conservazione e propagazione dei semi antichi;
AMBIENTE
Per quanto riguarda l'ambiente abbiamo analizzato il problema in tre settori:
Difesa e tutela degli ambienti naturali su tutto il territorio comunale;
Istituzione di un assessorato all'agricoltura e all'ambiente che sia in grado di studiare e valutare i pericoli causati dal dissesto idrogeologico innescati da una cattiva gestione del territorio;
Promozione e sostegno alla proposta regionale n* 207 per l'istituzione del parco dei Monti Ernici
Difesa e tutela degli ambienti naturali su tutto il territorio comunale
- Difesa e trasformazione di alcune aree marginali naturali in aree protette es. aree fluviali;
Gestione e valorizzazione delle aree verdi pubbliche strategiche, che rappresentano il biglietto da visita alla nostra città, esempio: parco dell'acropoli, giardini pubblici;
Realizzazione di nuovi parchi cittadini e corretta gestione;
Realizzazione di un regolamento che disciplini tutto il verde pubblico della nostra città;
Censimento e difesa degli alberi secolari
Sostegno alla proposta legge regionale n* 207 per l'istituzione del parco dei monti Ernici
Per quanto riguarda lo sviluppo socio economico nelle aree protette, in base ad uno studio dell'Uniocamere e dal Ministro dell'ambiente del 2014, dopo aver esaminato 23 parchi nazionali, 125 parchi regionali, 29 aree marine, 2299 siti Natura 2000, risulta quanto segue:
aumento demografico dello 0,02% tra il 2013 e il 2012;
I giovani e donne riscoprono le aree naturali e fanno impresa, i settori di attività economica a maggior incidenza di impresa giovanile sono:
Commercio 22,1%
Agricoltura 14,4%
Bar e ristorazione 9,7%
Nelle zone protette sono nate il 21,4% delle aziende agricole contro il 13 %
Quanto costa l'istituzione del parco? Il costo amministrativo del parco è pari a zero dato che il parco dei Monti Ernici non è altro che il prolungamento dei monti Simbruini;
La fascia altimetrica del parco sará di 900 s.l.m. A tale scopo non andrà a disturbare le attività venatorie
Sostegno alla realizzazione del Parco regionale dei Monti Ernici;
- in breve
Costi amministrativi del parco uguale a zero, diventerebbe un prolungamento del parco dei monti Simbruini;
Assunzioni di guardia parco;
Fascia perimetrale altimetrica oltre i 900 mt, non andrebbe a disturbare le attività venatorie;
Creazione al disotto di un area cuscinetto di una riserva di caccia;
Per quanto riguardo lo sviluppo socio economico nelle aree protette, in base ad uno studio fatto dall'Unioncamere e dal Ministero dell'Ambiente, dopo aver esaminato 23 parchi nazionali, 125 parchi regionali, 29 aree marine, 2299 siti Natura 2000, risulta quanto segue:
aumento demografico dello 0,02% tra il 2013 e 2012;
I giovani e donne riscoprono le aree naturali e fanno impresa, i settori di attività economica a maggior incidenza di impresa giovanile sono:
Commercio 22,1%
Agricoltura. 14,4%
Bar e ristorazione 9,7%
- Agricoltura: nelle zone protette sono nate il 21,4 % delle aziende agricole contro il 13% Nazionale;
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